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Mucche, capre e caprioli.
Gli Animalia Paradoxa di Annamaria

di Francesca Rizzo

Il ricco ‘bestiario’ montano proposto in mostra è un omaggio alla terra nativa di Annamaria.
Gli animali sono resi nella loro naturalità, in un spazio che ricorda il passato astratto ed espressionista dell’artista.
Si tratta di un sottile immedesimarsi con l’animale braccato, come il capriolo indifeso, dorato, avvolto da un sacrale silenzio, perennemente minacciato dal cacciatore.
La tecnica di realizzazione, una fusione di pittura e collage, vuole abbattere la divisione canonica tra arte ed artigianato e valorizzare, invece, le mille possibilità insite nella loro contaminazione.
Oltre alla preparazione della tela anch’essa artigianale, appaiono ricami, cuciture, stoffe damascate.
Animali e uomini sono profondamente legati in questo mondo vivace e bizzarro in cui la Targher ci offre una profonda meditazione sul tema dell’identità: con provocazioni ironiche e dissacratorie, vuole smitizzare le grandi griff, tra l’ostentazione di stoffe raffinate e di ricami sconnessi, mostrando l’uomo camuffato da animale paradossale e curioso, in balia del centro commerciale e del marchio.
Un uomo schiavo, ma non ancora perduto, che anela a fresche acque e a prati verdi.

Francesca Rizzo

 

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